L’Atina Doc comprende due vini rossi che
vengono prodotti nel territorio di una decina di comuni della provincia
di Frosinone. Si tratta di un vino con origini piuttosto recenti. La sua
nascita, avvenuta intorno alla metà dell’Ottocento, è infatti legata
all’impianto, da parte di un agronomo, di viti di Cabernet e di Merlot
nel territorio del comune di Atina, al centro della valle di Comino.
Come si consuma
L’Atina va abbinato a primi piatti piuttosto strutturati, piatti corposi
a base di carni sia bianche che rosse e anche a selvaggina da pelo; va
servito a 18-20°C in calici bordolesi entro due anni dalla vendemmia.
Come si conserva
Per una corretta conservazione di questo vino le bottiglie vanno tenute,
coricate, in scaffalature di legno, perché questo materiale attutisce i
colpi e le vibrazioni; devono essere conservate al buio, a temperatura
costante fra 10 e 15°C e con un’umidità intorno al 70-75%, in modo che
il tappo non si asciughi.
Come si produce
Il metodo di produzione dei due rossi della Doc Atina prevede la
pigiatura delle uve, poi messe a fermentare e a macerare assieme alla
vinaccia. Con la successiva svinatura, si separa la vinaccia dal mosto;
dopo l’affinamento, il vino viene stabilizzato e imbottigliato. Sia il
Rosso che il Cabernet possono essere prodotti nella versione Riserva: in
tal caso è necessario un invecchiamento di 2 anni, di cui almeno 6 mesi
in botti di legno.
fonte:
naturalmenteitaliano.com
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