La Storia
Il nome del comune ha origine dalla chiesa
medioevale eretta dai benedettini nel fondo denominato Albianus e documentata
nelle carte cassinesi dell’VIII secolo. Si trattava di un piccolo insediamento
con chiesa, locali per i monaci e magazzini per la raccolta delle derrate e
delle merci prodotte dai coloni e ammassate dai religiosi. Attorno
all’insediamento, ricostruito dopo le depredazioni dei saraceni e degli ungari,
si venne a radunare la sparsa popolazione delle contrade prospicienti il Liri,
il fiume che oggi, proprio al confine del comune dove si congiunge col Gari,
muta il suo nome in Garigliano. La chiesa non sorgeva nella zona ove attualmente
è situato il paese, ma nelle sue immediate adiacenze. Qui si raccolsero gli
abitanti di piccoli villaggi che dopo poco tempo fortificarono un altro sito,
costruendo un castello a maggior difesa del loro abitato e a controllo,
dall’alto della piccola collina, della pianura del Liri-Garigliano e del
passaggio del fiume. |
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Abitanti:
Santapollinaresi
Festa
patronale: Sant'Apollinare
Frazioni e Località:
Costa
Comuni
limitrofi del Lazio: Sant'Ambrogio sul Garigliano,
Sant'Andrea sul Garigliano, Vallemaio, San Giorgio a Liri,
Pignataro Interamna, Cassino.
Distanza da
Frosinone Km. 59
Autostrada:
A1 Cassino |
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Dopo la restituzione del dominio agli abati
cassinesi, il piccolo centro, che fece sempre parte della Terra Sancti
Benedicti rimase sostanzialmente fedele ai monaci. Trovandosi al confine
dello stato abbaziale, Sant’Apollinare subì spesso le offensive dei
signori feudali di Aquino e di Gaeta, che per lungo tempo mirarono a
ingrandirsi a spese del territorio monastico.
Sant’Apollinare che seguì sempre le sorti
dell’abbazia, subendo le occupazioni da parte di milizie imperiali e
regie, contrarie ai monaci, nei secoli del Medioevo fu un piccolo ma
prospero abitato. Come molti altri paesi fu coinvolto in guerre e passaggi
di eserciti, fra i quali si ricordano l’occupazione di Braccio da Montone
nel 1421, l’occupazione regia del 1487 e il saccheggio del 1799 ad opera
di truppe francesi. Visse, senza prendervi parte attiva, grandi
avvenimenti dell’Ottocento, l’unificazione nazionale e il brigantaggio.
Con la fine del XIX secolo iniziò un lungo periodo di emigrazione,
nonostante Sant’Apollinare fosse potenzialmente un fiorente centro
agricolo e le lotte contadine del primo dopoguerra fossero riuscite a
strappare, nelle vertenze del febbraio 1920 favorevoli condizioni
contrattuali. Il paese fu danneggiato dal terremoto del 1915 e distrutto
nella seconda guerra mondiale. Il centro urbano e le abitazioni furono
costruite nel dopoguerra anche se nuovi danni furono apportati nel 1984
dal terremoto.
Il paese è situato su un modesto poggio a una
certa distanza dal fiume Liri, e appare oggi completamente rinnovato. Si
sviluppa lungo la provinciale e attorno ha due piazze: sulla più grande si
trova la modernissima Parrocchiale di Santa Maria degli Angeli. La gran
parte della popolazione vive nelle campagne in piccolissimi agglomerati e
in case sparse che si raggiungono mediante una fittissima rete di stradine
tutte asfaltate. Molti lavorano nelle fabbriche del cassinate, soprattutto
alla Fiat, diversi si occupano ancora di agricoltura; ci sono numerosi
impiegati nei servizi e in special modo nell’edilizia. Nel corso
dell’Ottocento sono state trovate diverse iscrizioni romane, pare
provenienti da Interamna Lirenas e oggi del tutto scomparse. Il paese non
conserva che pochi resti del castello medioevale, ulteriormente
danneggiati dall’ultimo terremoto, dopo le distruzioni operate dalla
guerra. |