Il Museo
ferito
Quando l’allestimento era
già completato da un pezzo, mentre ormai si avvicinava la data
dell’inaugurazione, è intervenuto un fatto doloroso: il Museo è stato
attaccato e violato da ignoti vandali che ne hanno degradato i materiali
esposti con numerosi piccoli e grandi danneggiamenti. Il Museo esiste, è
visibile, ma è un Museo ferito.
Questa giornata di studio
e di solidarietà serve a farlo conoscere e, nello stesso tempo, serve a
compiere una ricognizione sui mali della nostra società nei riguardi di atti
distruttivi gratuiti contro le cose dell’arte, del pensiero, della conoscenza e
a tentare l’individuazione di criteri di prevenzione, affinché un patrimonio
pubblico da affidare alle generazioni giovanili, non venga da loro, come
probabilmente è accaduto, manomesso addirittura prima dell’inaugurazione.
Pur nella mutevolezza dei
racconti e delle impressioni dei viaggiatori di qualche secolo fa, è stato
raccolto un mosaico di elementi che delinea sufficientemente i caratteri dei
Ciociari per offrirli al pubblico e a raccoglierne ancora tanti altri; la
realizzazione di un Museo serve probabilmente anche a riallacciare collegamenti
identitari tra abitanti di città e paesi apparentemente lontani, perché separati
da confini puramente geografici o amministrativi, i cui antenati, però,
calzarono le cioce e, pur sparsi con l’emigrazione sul territorio italiano e nel
mondo, si considerarono fratelli nei dialetti e nelle tradizioni.
Oggi dopo le tante
difficoltà di una società in sviluppo, molti di questi cittadini, riscoprendo
comuni legami d’origine, potrebbero dichiararsi orgogliosi di appartenere ancora
al ceppo di una gente che nelle molte difficoltà superate ha mostrato sempre un
carattere forte e fiero, una gran capacità lavorativa e creativa, un
temperamento ricco di saldi valori morali.
Ugo Iannazzi
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