Villa Latina

 

Provincia di Frosinone, abitanti 1.143, superficie Kmq 17,02, altitudine m. 415

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COMUNI

La Storia

Il comune di Villa Latina si è reso autonomo dal vicino centro di Atina nel 1832 con l’antico nome di Agnone. Il nome attuale è stato assunto nel 1862 per sottolineare la presenza di importanti resti archeologici di epoca romana; reperti di una villa, resti di terme, un acquedotto. Dell’epoca alto medioevale sono segnalati due piccoli insediamenti monastici benedettini. Di uno di essi, la Trinità, esistono ancora due edifici: il primo è l’antico eremo ormai in rovina con i resti degli affreschi della chiesetta; l’altro è la chiesa rifatta nel Settecento con un bel portale barocco.

Dopo il Mille sorsero due castelli: l’uno, nell’attuale paese, l’altro, Rocca Malacucchiara, sopra un colle, facente parte del territorio e del comune atinate. Intorno alla fine del secolo XII, Agnone e Malacucchiara dipendevano dai monaci cassinesi.

 

Abitanti: Agnonesi

Festa patronale: Santissima Annunziata

Frazioni e Località: Vallegrande.

Comuni limitrofi : Atina, Belmonte Castello, Picinisco, San Biagio Saracinisco, Sant' Elia Fiumerapido.

Distanza da Frosinone Km. 53

Autostrada: A1 Cassino.

Divennero, ai tempi di Federico Il, feudi dei signori di Aquino; successivamente appartennero ai Cantelmo e ai signori del feudo di Sora e Alvito. Nel 1439 Riccio di Montechiaro distrusse la Rocca Malacucchiara. Altre vicende storiche di notevole rilievo avvennero solo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento con l’arrivo dei francesi. Proprio tale fatto spinse alla ribellione gli agnonesi che, guidati da Benedetto Panetta, diedero vita ad una ribellione presto sfociata in guerriglia antifrancese. Nel secolo XIX Agnone-Villa Latina, come si è detto, divenne comune autonomo per seguire poi le vicende dell’unificazione nazionale e quelle della formazione del nuovo stato. Solo la seconda guerra mondiale coinvolse in prima persona l’intero paese: i tedeschi occuparono Villa Latina, posta alle spalle del fronte cassinese, facendone un paese di retrovia. Poi, a causa dei bombardamenti e dell’avanzata alleata, fecero sfollare la popolazione che tornò solo a guerra conclusa.

L’emigrazione da Villa Latina era stata molto consistente sin dalla fine dell’Ottocento: in un solo anno emigrò più del 6% della popolazione; la flessione demografica è durata fino alla industrializzazione del nostro Sud. La ripresa è stata quindi recente: risale agli ultimi decenni.

La comunità montana di Villa Latina non ha un vero e proprio centro storico poiché è costituita da un capoluogo e da una serie di piccole borgate che si snodano lungo la strada statale della Vandra e altre vie interne. Quello che sembra catalizzare l’intero comune è l’insediamento lungo la statale, ma il municipio e la chiesa principale sono posti all’interno.

La Chiesa della Santissima Annunziata, presenta un bel portale con una iscrizione; l’interno è baroccheggiante. In questa zona sorge un monumento ai Caduti. Nella frazione di pianura si trova la Cappella di San Domenico, piccolo edificio del 1729, con un affresco interno rappresentante la Madonna, mentre, sulla lunetta esterna del portale, è raffigurato il Santo titolare: ambedue i dipinti sono settecenteschi. In alto si possono osservare i resti della Rocca Malacucchiara; vi si giunge facilmente a piedi e si può ammirare ciò che rimane di un abitato medioevale con le sue fortificazioni esterne e quelle castellane.

Villa Latina è posto in una conca fra i monti e guarda il monte Meta; l’ambiente è dominato dai grandi boschi che, folti, occupano le montagne e le loro pendici. Il territorio pianeggiante è percorso dal torrente Mollarino, che, pur essendo in secca per gran parte dell’anno, nei tempi passati, prima del suo imbrigliamento, causava non pochi problemi per la violenza delle inondazioni stagionali. della valle di Comino.

Il paese è in forte espansione edilizia in tutto il territorio comunale, in particolare lungo la statale e nelle zone pianeggianti. Le abitazioni più vecchie sono state abbandonate.

Vi sono attività economiche di un certo rilievo: la lavorazione della pietra e dei materiali per edilizia (cave di pietrisco ed estrazione di pietrame e ghiaia dal torrente Mollarino), quella del ferro e dell’alluminio; e una piccola azienda di abbigliamento. Una particolarità è la lavorazione delle zampogne: Villa Latina è uno dei pochi centri dove ancora si fabbricano questi caratteristici strumenti musicali. Molti abitanti vanno a lavorare nella vicina zona industriale di Cassino. L’agricoltura non è stata abbandonata, e neppure l’allevamento. Si è verificato recentemente un notevole rientro degli emigrati per le numerose opportunità di lavoro offerte.

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