Vico nel Lazio

 

Provincia di Frosinone, abitanti 2.098, superficie Kmq 45,75, altitudine m. 721

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COMUNI

La Storia

Sebbene l’abitato di Vico nel Lazio sia di palese origine medioevale, alcuni resti archeologici, fra cui un’iscrizione e qualche muro di sostruzione, fanno pensare a più antichi insediamenti ernici o romani. Sicuramente il luogo, per la sua posizione, fu popolato fin dai tempi più antichi: esso infatti sorge a dominio della strozzatura che chiude la valle interna alatrina verso la più ampia conca fiuggina.

Un centro abitato è però attestato da documenti solamente verso l’VIlI secolo; sappiamo, inoltre, che intorno all’anno Mille gli abitanti del paese ebbero modo di conoscere e mostrare devozione a San Domenico, fondatore del vicino Monastero di Trisulti: in occasione di una visita del santo, infatti, venuto a predicare nella Chiesa di Sant’Angelo in Vico i vicani gli donarono il bosco Eicio.

 

Abitanti: Vichensi

Festa patronale: San Giorgio

Frazioni e Località: Pitocco.

Comuni limitrofi : Alatri, Collepardo, Guarcino.

Distanza da Frosinone Km. 23

Autostrada: A1 Frosinone.

La donazione fu, in seguito, motivo di reiterati contrasti, sfociati più volte anche in cause e litigi davanti alle autorità giudiziarie, fra i certosini, eredi della fondazione benedettina, e gli abitanti del borgo laziale.

Vico, per quasi tutto il Medioevo, si resse a comunità autonoma con signori condomini e sotto l’alta sovranità papale, anche se, a partire dalla fine del Duecento, il potente e vicino comune di Alatri iniziò una politica di espansione, cercando di sottomettere i piccoli comuni vicini, fra cui Vico.

Il centro rimase praticamente soggetto ad Alatri fino ai primi decenni del Quattrocento, intrattenendo burrascose relazioni con gli alatrini.

Nel XV secolo i Colonna ne acquistarono il dominio che mantennero, anche se talvolta fra contrasti, per lungo tempo, fino al 1816, anno dell’eversione papale dei feudi. Il governatore di Vico designato dai Colonna risiedeva in loco, nel piccolo e molto ben conservato palazzetto medioevale.

I grandi avvenimenti della storia hanno toccato anche questo paese: dall’occupazione francese alla grande emigrazione di fine Ottocento, dall’ammodernamento posteriore all’unità d’Italia alla partecipazione ai due conflitti mondiali.

Attualmente Vico nel Lazio è un piccolo ma vivace centro in espansione, soprattutto nella località Pitocco posta sulla strada statale per Fiuggi.

Il comune di Vico nel Lazio è posto sugli Ernici, a ridosso dei monti La Forchetta, Monna e Rotonaria. Il centro storico è sorto sopra un piccolo colle ed è molto caratteristico in quanto il borgo appare come un tipico centro medioevale circondato da mura e torri. La cinta muraria vicana richiama alla mente quella della nota città francese di Carcassonne. Si tratta, infatti, di un circuito che ha conservato il suo aspetto originario, lungo diverse centinaia di metri con 25 torri quadrate e tre porte, ancora in uso. Queste ultime, sormontate da merlature, sono romaniche e gotiche. Il borgo, ad impianto quasi circolare, è racchiuso dentro le mura, che si possono interamente visitare mediante una strada antemurale. Il paese conserva l’atmosfera del passato per l’intersecarsi dei piccoli vicoli e per le tipiche abitazioni. Al centro dell’abitato le due chiese principali, Santa Maria e San Michele Arcangelo; la terza, San Martino, è più spostata verso oriente dove prevalgono gli orti. Degli edifici più antichi, oltre alle chiese, si deve segnalare il Palazzo del Governatore, recentemente restaurato e oggi sede del comune, costituito da un alto edificio posto al centro dei vicoli del paese. Un’altra costruzione interessante è la piccola Caserma della gendarmeria pontificia, costruita a fianco di Porta a Monte. Tutti gli edifici del centro storico presentano un notevole apparato decorativo realizzato con pietra calcarea locale: sono portali, architravi, grandi conci degli spigoli e cornici delle finestre quattrocentesche. La Collegiata di San Michele Arcangelo è stata rifatta più volte: nel 1581, nel 1700, nel 1855 e restaurata recentemente. Si affaccia sulla piazza principale del borgo, ha davanti a sé una bella e poderosa fontana a due vasche; vi si conservano dipinti dell’età moderna (Trinità del XVIII secolo ed una Madonna del 1687), un paliotto medioevale prodotto dalle officine romane dei Cosmati con dossale musivo. La Chiesa di Santa Maria presenta linee architettoniche romaniche con un bel portale esterno e un altare interno coevi; all’interno anche affreschi trecenteschi e una croce ricoperta di madreperla, prodotto dell’artigianato orientale. Al di sotto del presbiterio si apre una cripta, scandita da possenti colonne, che presenta affreschi di scuola romana del XIII secolo. Nella Chiesa di San Martino si conserva una statua lignea bizantineggiante, raffigurante una Madonna con Bambino. Nel territorio vicano sorgono altre chiese, alcune delle quali conservano opere d’arte, come Sant’Antonio che presenta uno sbiadito affresco e San Biagio, già grancia certosina, che conserva statue di terracotta. In tempi recenti il borgo di Vico si è arricchito di quattro moderne statue dedicate alla pace.

Il paesaggio vicano è dominato dai grandi monti e dalle coltivazioni di olivo, che coprono l’intero territorio collinare e della piana. Sui monti, estesi boschi di faggio e di querce dominano sovrani; in primavera ed estate il verde intensissimo fa risaltare il nitore dei pinnacoli di pietra calcarea che caratterizzano i monti Ernici in questa zona.

Vico nel Lazio conserva alcuni aspetti dell’economia tradizionale: sono, infatti, ancora presenti pastori dediti alla produzione di formaggi e alcuni artigiani specializzati nella lavorazione del legno o del ferro, ma la maggior parte della popolazione si occupa marginalmente di agricoltura e lavora nelle fabbriche.

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