Si chiama comunemente Cimitero Napoleonico
quella imponente costruzione che troneggia come una cattedrale nel
deserto, in un luogo dove proprio non si immaginerebbe che fosse,
qualche centinaio di metri sotto il paese, senza nessun richiamo
architettonico culturale con il paesaggio circostante. Terelle è
interamente medievale e anche le costruzioni erette per tutto il
periodo fino all’ultimo conflitto mondiale sono di stampo medievale.
Quel monumento, o mausoleo, è cosa completamente diversa:
un’architettura solida in pietra squadrata a faccia vista dalle linee
elegantemente neo-classiche. Che sia una costruzione cimiteriale si
legge dalle linee verticali della porta e degli spigoli del corpo di
fabbrica centrale che sono “a fuga”, cioè “a cassa da morto’.
All’interno, poi, si capisce subito che trattasi di un piccolo
cimitero, perché lungo le pareti ci sono i loculi e nel sottostante
pavimento a volta si intravede il vano che solitamente veniva adibito
a fossa comune. Ad altezza di porta d’ingresso corre una lesena
orizzontale aggettante lungo tutta la costruzione. Il terrazzo di
destra, per chi guarda, finisce agli angoli esterni con un alettone
tipico dell’architettura omologa napoleonica, quasi un richiamo del
mitico cappello di Bonaparte. Il frontone triangolare è supportato da
una fascia di trabeazione con tipiche “gocce” quadriformi. L’ala
sinistra della costruzione è crollata, ma si capisce che era
simmetrica a quella di destra.
E’ da supporre che il mausoleo cimiteriale
fosse stato costruito a seguito della legge di Napoleone circa la
regolamentazione delle sepolture, tendente all’igiene pubblica e ad un
certo egalitarismo che evitasse le discriminazioni sociali. L’Editto
di Saint Cloud è del 1806. I Francesi sono stati nella zona dal tempo
della Repubblica Partenopea, nel 1799, fino a tutto il periodo
muratiano, concluso nel 1815, con la restaurazione borbonica. Terelle
è però in posizione geografica arretrata rispetto alle zone di
maggiore influenza del Regno Napoletano di Gioacchino Murat. Come si
spiegha allora questa testimonianza franco-napoleonica? Un gruppo di
Francesi rimasti a Terelle? Una guarnigione militare? Un semplice
vezzo architettonico di gente del posto, magari nostalgica della
cultura franco-napoleonica? E’ difficile credere a quest’ultima
ipotesi, ripensando alla tradizione cattolica e benedettina fortemente
radicata a Terelle. Qualcosa di analogo si trova a Villa Santa Lucia,
nel cimitero di San Martino, dall’architettura neoclassicheggiante,
che però appare di epoca successiva al Mausoleo di Terelle ed ha linee
gotiche, a sesto acuto. |