Terelle

 

Provincia di Frosinone, abitanti 951, superficie Kmq 31,67, altitudine m. 902

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TERELLE

L' Agricoltura e la Pastorizia

Un tempo erano le attività preponderanti di Terelle. L’agricoltura riguardava essenzialmente frumenti, legumi, ortaggi. Le zone coltivate erano i ripiani e declivi sottostanti il paese. Si utilizza vano i più piccoli spazi, contesi alle rocce e alla boscaglia. Olio e vino bisognava importarli. La pastorizia riguardava essenzialmente ovini e caprini. Si allevava il maiale, di cui si consumava tutto, eccetto i prosciutti, che si vendevano e col cui ricavato bisognava ricomprare il maialino da crescere e uccidere l’anno successivo. C’è ancora oggi chi ricorda il monito del nonno, che allontanava le tentazioni dei piccoli nipoti: “Non mangiate il prosciutto , fa male e puzza, perché sta vicino al culo del maiale!”. Accadde però che un nipote, chiamato con il nomignolo di Menelicche, scoprì la vera bontà del prosciutto, per cui ogni tanto scendeva in cantina, ov’era gelosamente riposta una cossa, e si lasciava andare a un castigatissimo assaggino. Finì che della cossa rimase solo l’osso. Interrogato, il reo confessò che si era limitato solo a qualche licche. Fu aspramente rimproverato e di lui si disse: “Menelicche a licche a licche se magna’ na cossa preciutte!”(Licche sta per leccatina. Cossa sta per coscia). Il maiale di Terelle è stato sempre ricercato per l’ottima qualità della carne, fatta soprattutto con le ghiande di quercia, cerro e leccio, localmente chiamato lecine. Oggi sia l’agricoltura che la pastorizia sono attività ridottissime e marginali, praticate più come occupazione amatoriale che per necessità.

Miniere di asfalto furono individuate a Terelle, il che conferma la presenza ditale minerale nelle rocce di Monte Cairo e delle sue propaggini; non furono però sfruttate come invece accadde a Colle San Magno.

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