La Chiesa dell’Annunziata a Castello si presenta,
oggi, in ottimo stato di conservazione, col suo imponente ricco stile barocco.
La facciata, dalle linee simmetriche, è segnata da quattro false colonne in
altorilievo, intersecate da un aggettante cornicione orizzontale, su cui
s’innalza un frontale arricchito di motivi ornamentali. Sulla sommità delle
colonne centrali sono collocate le statue di san Tommaso d’Aquino, a destra, e
di San Pietro Martire patrono di Roccasecca, a sinistra. Il sagrato è
sopraelevato e recinto da balconata in ferro battuto, a cui si accede per
un’agevole scalinata, che costituisce importante elemento architettonico
dell’insieme paesistico, includente la strada che discende col suo pavimento a
ciottoli e i gradini in pietra tipicamente medievali. Il campanile, a quattro
piani, sostiene tre campane, di cui una del peso di 250 chilogrammi. La pianta
della chiesa è a croce latina. L’architettura interna è di chiaro stile barocco,
con tre navate, una cupola dall’ampio respiro, l’abside con fregiato coro
ligneo, la cantoria con organo, le arcate a tutto sesto, le ricche decorazioni a
stucco. Il tutto è reso misuratamente festoso, da un tripudio di colori ben
armonizzati, giochi di luce, affreschi, ornamenti vari. Elegante e prezioso il
pulpito di noce. Sia il coro che il pulpito sono attribuiti ad artigiani locali
del Quattrocento. Pregiate tele arricchiscono l’arredamento e l’architettura
della Chiesa. Molto importante è il quadro centrale, nell’abside, opera del
pittore napoletano Francesco De Mura, allievo di Francesco Solimena. Il dipinto
è realizzato in olio su tela e misura cm. 270 per 220. E’ del 1754. Rappresenta
Maria Santissima Annunziata: Maria riceve l’annuncio dall’angelo, secondo cui
sarà Madre di Dio e pronuncia il suo Fiat. Il disegno è di grande
effetto cromatico, in un gioco sapiente di luci palpitanti composte in armonica
unità. Altro olio su tela, di centimetri 247 per 194, rappresenta la Pietà ed è
copia del celebre quadro di Sebastiano del Piombo. L’olio è del 1700, opera di
ignoto artista napoletano. L’altro olio, raffigurante l’Ultima Cena, è copia
dell’opera di Paolo Veronese, ma ha una sua originalità nel gioco delle posture
e dei movimenti.
La Chiesa dell’Annunziata è la “matrice”, cioè la
chiesa madre di Roccasecca, dal 1579, anno in cui il vescovo Filonardi istituì
la Parrocchia dell’Annunziata. La Chiesa, per quanto concerne la parte di
costruzione primitiva, si può far risalire al 1400. La troviamo citata in un
testamento di Beatrice Caetani del 1488. Verso la metà del 1700 i cittadini di
Roccasecca vivevano armi di benessere economico e potettero permettersi la
demolizione delle principali chiese del paese per ricostruirle più splendide e
sontuose. Così fu per la Chiesa dell’Annunziata che, abbattuta, nel 1750 fu
consegnata per la riedificazione all’architetto di Arpino Pacifico Mastroianni.
Nella Chiesa dell’Annunziata è venerato San Pietro
Martire, patrono di Roccasecca. Era frate domenicano, come San Tommaso d’Aquino
e come San Tommaso fu difensore della dottrina della Chiesa, soprattutto per
mezzo della predicazione. Operò a Bologna, a Firenze, a Milano. Fu inviato con
l’odioso compito di inquisitore in Lombardia, dove fu ucciso da un eretico, con
un colpo di spada sulla testa. Con il sangue del suo martirio, morente, scrisse
la parola “credo”. Il domenicano Pietro da Verona fu canonizzato nel 1253 e i
Roccaseccani gli promisero di eleggerlo loro protettore se, per sua
intercessione, anche il fratello Tommaso d’Aquino fosse stato canonizzato. Ciò
avvenne nel 1323. |