Roccasecca

 

Provincia di Frosinone, abitanti 7.532, superficie Kmq 42,95, altitudine m. 205

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ROCCASECCA

La Chiesa dell' Annunziata a Castello

La Chiesa dell’Annunziata a Castello si presenta, oggi, in ottimo stato di conservazione, col suo imponente ricco stile barocco. La facciata, dalle linee simmetriche, è segnata da quattro false colonne in altorilievo, intersecate da un aggettante cornicione orizzontale, su cui s’innalza un frontale arricchito di motivi ornamentali. Sulla sommità delle colonne centrali sono collocate le statue di san Tommaso d’Aquino, a destra, e di San Pietro Martire patrono di Roccasecca, a sinistra. Il sagrato è sopraelevato e recinto da balconata in ferro battuto, a cui si accede per un’agevole scalinata, che costituisce importante elemento architettonico dell’insieme paesistico, includente la strada che discende col suo pavimento a ciottoli e i gradini in pietra tipicamente medievali. Il campanile, a quattro piani, sostiene tre campane, di cui una del peso di 250 chilogrammi. La pianta della chiesa è a croce latina. L’architettura interna è di chiaro stile barocco, con tre navate, una cupola dall’ampio respiro, l’abside con fregiato coro ligneo, la cantoria con organo, le arcate a tutto sesto, le ricche decorazioni a stucco. Il tutto è reso misuratamente festoso, da un tripudio di colori ben armonizzati, giochi di luce, affreschi, ornamenti vari. Elegante e prezioso il pulpito di noce. Sia il coro che il pulpito sono attribuiti ad artigiani locali del Quattrocento. Pregiate tele arricchiscono l’arredamento e l’architettura della Chiesa. Molto importante è il quadro centrale, nell’abside, opera del pittore napoletano Francesco De Mura, allievo di Francesco Solimena. Il dipinto è realizzato in olio su tela e misura cm. 270 per 220. E’ del 1754. Rappresenta Maria Santissima Annunziata: Maria riceve l’annuncio dall’angelo, secondo cui sarà Madre di Dio e pronuncia il suo  Fiat. Il disegno è di grande effetto cromatico, in un gioco sapiente di luci palpitanti composte in armonica unità. Altro olio su tela, di centimetri 247 per 194, rappresenta la Pietà ed è copia del celebre quadro di Sebastiano del Piombo. L’olio è del 1700, opera di ignoto artista napoletano. L’altro olio, raffigurante l’Ultima Cena, è copia dell’opera di Paolo Veronese, ma ha una sua originalità nel gioco delle posture e dei movimenti.

La Chiesa dell’Annunziata è la “matrice”, cioè la chiesa madre di Roccasecca, dal 1579, anno in cui il vescovo Filonardi istituì la Parrocchia dell’Annunziata. La Chiesa, per quanto concerne la parte di costruzione primitiva, si può far risalire al 1400. La troviamo citata in un testamento di Beatrice Caetani del 1488. Verso la metà del 1700 i cittadini di Roccasecca vivevano armi di benessere economico e potettero permettersi la demolizione delle principali chiese del paese per ricostruirle più splendide e sontuose. Così fu per la Chiesa dell’Annunziata che, abbattuta, nel 1750 fu consegnata per la riedificazione all’architetto di Arpino Pacifico Mastroianni.

Nella Chiesa dell’Annunziata è venerato San Pietro Martire, patrono di Roccasecca. Era frate domenicano, come San Tommaso d’Aquino e come San Tommaso fu difensore della dottrina della Chiesa, soprattutto per mezzo della predicazione. Operò a Bologna, a Firenze, a Milano. Fu inviato con l’odioso compito di inquisitore in Lombardia, dove fu ucciso da un eretico, con un colpo di spada sulla testa. Con il sangue del suo martirio, morente, scrisse la parola “credo”. Il domenicano Pietro da Verona fu canonizzato nel 1253 e i Roccaseccani gli promisero di eleggerlo loro protettore se, per sua intercessione, anche il fratello Tommaso d’Aquino fosse stato canonizzato. Ciò avvenne nel 1323.

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