Pignataro Interamna

 

Provincia di Frosinone, abitanti 2.466, superficie Kmq 24,56, altitudine m.64

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COMUNI

La Storia

Non c’è un’origine accertata del nome Pignataro, mentre il secondo termine scaturisce dal ricordo dell’antica colonia romana di Interamna Lirenas. Quest’ultima venne fondata dai romani quando, nel IV secolo a.C., per controllare i sanniti e i coloni, si insediarono in un’area ove erano già presenti nuclei abitati, forse di popolazioni volsche. La colonia decadde in epoca imperiale e venne distrutta durante le più tarde invasioni germaniche; nella zona sorse poi un piccolo castello, Terame o Termini, distrutto al tempo di Federico II. Oggi non si osservano grandi resti dell’antico insediamento di Interamna, un ponte e qualche lacerto di muro, ma durante i lavori agricoli vengono frequentemente alla luce interessanti reperti. Alcuni sono stati recuperati, qualche colonna è stata reimpiegata nella Chiesa del Santissimo Salvatore di Pignataro, ma una buona parte è andata ad adornare le case degli emigranti pignataresi in America.

 

Abitanti: Pignataresi

Festa patronale: Santissimo Salvatore

Frazioni e Località:

Comuni limitrofi: Cassino, Sant'Apollinare, San Giorgio a Liri, Esperia, Pontecorvo, Piedimonte San Germano, Villa Santa Lucia.

Distanza da Frosinone Km. 51

Autostrada: A1 Cassino

Sembra che una parte degli abitanti di Interamna Lirenas abbia fondato l’abitato di Pignataro. Il nuovo centro abitato esisteva già prima dell’anno Mille: nel 997 si menzionano un borgo e una chiesa, la cui popolazione si era sollevata contro l’abate di Montecassino. Il piccolo paese fu ben presto inquadrato nella colonizzazione benedettina che qui pose un fedele gruppo di normanni nel 1018, come presidio per difendersi dai signori di Aquino. Con le guerre fra papato e impero, durante il regno di Federico Il, gli abitanti abbandonarono il sito e solo dopo molti decenni il castello venne nuovamente popolato. Il paese già nel XIII secolo non doveva essere molto piccolo poiché era la sede di un iudex, ma vennero poi le guerre di spartizione fra spagnoli e francesi, combattute molto aspramente lungo il Garigliano, che lo condussero alla rovina: Pignataro decadde al rango di casale. Per questo motivo fu unito a San Germano da cui si emancipò solo all’inizio dell’Ottocento. A partire dal Settecento, la popolazione si accrebbe anche se il paese era formato da una strada e da una fila di case ad un sol piano: molti contadini, pochi artigiani, pochissimi commercianti. Nel corso dell’Ottocento il ricostituito comune subì gli avvenimenti dell’unificazione e la prima fase dell’emigrazione. Un momento tragico della storia locale fu costituito dalla seconda guerra mondiale: il paese, bombardato più volte, venne distrutto completamente. La popolazione, sparsa per le campagne, resistette sia ai bombardamenti che all’occupazione tedesca: si formò un reparto di partigiani e il paese ebbe le sue vittime. Caposaldo della linea Gustav, l’intero territorio comunale si trovò per molti mesi in prima linea.

La gran parte della popolazione di Pignataro è sparsa nelle campagne, raccolta in diverse contrade rurali. L’antico centro storico, piuttosto piccolo, distrutto durante la seconda guerra mondiale, sorgeva sopra un colle, distaccato con una tagliata dal terreno circostante e circondato da mura. Gran parte delle case sono state ricostruite, anche se si notano ancora diversi ruderi magari con bei portali ottocenteschi. E stata ricostruita la Parrocchiale del Santissimo Salvatore, caratterizzata da torri campanarie gemelle, da ampi e recenti affreschi all’interno e da un tentativo di murales all’esterno. L’altra parte del centro è formata da costruzioni moderne, alcune ardite come il Palazzo comunale: una grande torre circolare. Nelle campagne si nota qualche antico casale, magari in corso di trasformazione e riadattamento.

Dopo la grande emigrazione del secondo dopoguerra, con la gente che si dirigeva prima verso l’America settentrionale e meridionale e poi verso l’Europa, l’industrializzazione degli anni Settanta ha consentito un forte recupero demografico con un recente, notevole, incremento. Nell’agricoltura, c’è stato anche lo sviluppo della produzione ortofrutticola rivolta al mercato cassinate, nonché l’espansione dei servizi, in gran parte legati alla presenza dell’industria e della strada di scorrimento veloce Cassino-Formia.

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