Monte San Giovanni Campano

 

Provincia di Frosinone, abitanti 12.635, superficie Kmq 48,51, altitudine m.420

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M.S.G.CAMPANO

Le frazioni

Abbiamo accennato in precedenza al forte sviluppo delle frazioni e delle contrade di Monte San Giovanni Campano; attualmente la maggior parte della popolazione vive in campagna, in questi piccoli agglomerati. Per questo motivo si è sviluppato un forte senso di autonomia e le frazioni vivono una vita associata del tutto separata dal centro storico. Ciascuna possiede feste, centri d’interesse, tradizioni ed anche una storia propria. Il più antico insediamento è Colli, un paesino adagiato sopra una bassa collina, vicino al Liri ed al fiumiciattolo Amaseno, già esistente dal Medioevo come derivazione del più antico insediamento di Canneto, sparito appunto in quei secoli, pare nel 1028. Di quel passato rimane solamente l’antica Chiesetta di San Pietro, che sorge solitaria fra i campi, austera e accogliente. In questa zona sono stati trovati diversi resti archeologici di antichi insediamenti preromani e di epoca romana. La Chiesa di San Pietro visse autonomamente fino al 1379, anno in cui fu concessa ai certosini di Trisulti. Vi si conservano l’immagine affrescata della Madonna di Canneto, risalente al Quattro-Cinquecento ed altri affreschi del Settecento. All’esterno vi sono anche un fregio dorico e colonne antiche. La frazione di Colli esisteva nel Quattrocento e per tutto l’Ottocento ha rivendicato la completa autonomia da Monte San Giovanni: ha avuto anche consigli, amministratori e servizi autonomi. Solo alla fine dell’Ottocento la frazione è stata collegata con il resto del paese da una strada, anche se l’agglomerato aveva cercato il collegamento stradale anche con il vicino comune di Fontana Liri ove il polverificio militare era fonte d’occupazione per moltissimi colligiani. Una frazione sorta attorno ad uno stabilimento è Anitrella, che prende il nome dall’anitra impressa nella filigrana della carta fabbricata nella cartiera Lucernari. Questa fabbrica sorge nel luogo ove c’è il massimo restringimento del fiume Liri, il cosiddetto Raio, terminante nel laghetto Vitarello. Qui, nel 1831, sorgeva una cartiera attorno alla quale si formò un nucleo abitato. Dopo un primo periodo favorevole, ai primi del Novecento, la fabbrica entrò in crisi e si svilupparono agitazioni operaie. La cartiera ha infine chiuso da pochi decenni. Prima della seconda guerra mondiale la frazione aveva assunto l’aspetto di un ridente borgo di campagna, oggi si nota un rilevante sviluppo edilizio. Una frazione di cui si conosce la data di nascita è Chiaiamari o Caiamari (il cui nome ha fatto nascere diverse storie sulla pretesa discendenza dal borgo natale di Caio Mario), nata intorno al 1780 a causa dell’espansione demografica e dell’appoderamento di nuove terre da parte dei cosiddetti “stazzaroli”. Il punto di riferimento della popolazione è stata la rurale Chiesetta della Madonna del Pianto edificata nel 1779 e ristrutturata nel 1870. Nella cappella del presbiterio è un dipinto del napoletano Frezzi della fine del ‘600 che raffigura la Madonna del Pianto. E vissuta come piccolo borgo fino alla costruzione, nel 1872, di una strada interna che ne ha favorito la crescita. La Lucca, che richiama alla mente un’antica città che si vorrebbe esistente da quelle parti, e Porrino, posta lungo la strada statale Mària, completano l’elenco frazioni monticiane.

 

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