Fiuggi

 

Provincia di Frosinone, abitanti 8.274, superficie Kmq 33,10, altitudine m.747

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COMUNI

La Storia

Menzionare oggi Fiuggi significa ricordare una delle più importanti città termali dell’Italia centro-meridionale. La cittadina è posta in una conca all’interno dei monti Ernici, nella regione conosciuta come alta Ciociaria e nota, una volta, per le balie, le modelle e le fioraie. Il centro storico, alle cui spalle si ergono i monti Ernici e gli Altipiani di Arcinazzo, sorge sopra una collina alle cui falde si estende Fiuggi Fonte. Con l’espansione della città, il nuovo abitato è stato costruito attorno alle sorgenti della nota acqua curativa. Il suo nome è recente: risale al 1911, quando il comune decise di cambiare denominazione e da Anticoli in Campagna divenne Fiuggi, toponimo proveniente dalla località ove sgorgano le sorgenti d’acqua oligominerale. A sua volta Fiuggi deriva dal nome dialettale delle abbondantissime felci dei boschi di castagno, molto estesi in tutta la zona. Il precedente nome, Anticoli, sembra derivasse dal tardolatino Anticulum.

 

Abitanti: Fiuggini

Festa patronale:San Biagio

Frazioni e Località: Cimetta, Fonte.

Comuni limitrofi nel Lazio: Acuto, Guarcino, Piglio, Torre Cajetani, Trevi nel Lazio, Trivigliano.

Distanza da Frosinone Km. 33

Autostrada: A1 Anagni

Le origini della cittadina sono certamente medioevali. Dell’epoca romana sono stati rinvenuti pochi resti nell’area della sorgente Fontanelle, ma niente che faccia riferimento ad insediamenti: pare però poco probabile che l’area, posta lungo i percorsi della transumanza, sia rimasta disabitata. Infatti il colle e la zona di Fiuggi sono collocati lungo uno dei tratturi che dagli Altipiani di Arcinazzo conducono alla Campagna romana ed alla regione costiera. Dal IX e X secolo, l’abitato anticolano fu legato all’area sublacense, come dimostrano i documenti e la presenza dei monaci benedettini di Subiaco, anche se il castello non fu mai sottoposto alla giurisdizione temporale degli abati di Santa Scolastica e di San Benedetto.

Anticoli fu posto entro lo stato dei papi, soggetto direttamente ai romani pontefici. Alcuni anticolani riuscirono a far parte della “famiglia papale” e ad avere quindi un posto di rilievo nella comunità. Gli anticolani dovevano pagare al papato, ogni anno a Natale, un’originale tassa, l’unico caso registrato, di 40 scapulas porcinas e altrettante placente suine, cioè 40 prosciutti; l’imposta venne abolita solo nel Quattrocento da Martino V perché troppo gravosa per i pochi abitanti di Anticoli. Il castello venne concesso a diversi signori che ne curavano il governo. Anticoli fu anche per un lungo periodo libero comune ma venne poi infeudato e concesso a capi militari che avevano servito i papi oppure a cardinali che avevano sussidiato le finanze papali, fra i quali i cardinali d’Estoutville, Rodrigo Borgia e Ascanio Sforza. Solo nel Cinquecento, Anticoli passò ai Colonna che lo tennero in signoria fino all’inizio dell’Ottocento. Fiuggi, in questi secoli, era dunque un piccolo feudo, con un’economia essenzialmente agropastorale; si coltivavano molti terreni collinari e montani poiché parte del territorio di pianura era soggetto ad allagamenti; solo nel XIX secolo il regime idrico del territorio poté essere contenuto con la nascita del lago di Canterno e il controllo dei torrenti.

Nel Settecento il piccolo paese di Anticoli si segnalò per la fondazione di un’istituzione religiosa che si occupava di bambini e che ebbe notevoli sviluppi nei secoli successivi.

Dopo l’unità d’Italia, verso la fine del secolo, con lo sfruttamento organizzato delle acque curative, Fiuggi si sviluppò rapidamente diventando, in breve tempo, una cittadina. Già all’inizio del secolo alcuni giornali locali propagandavano l’acqua curativa e lo sviluppo della cittadina termale.

Durante la seconda guerra mondiale a Fiuggi si rifugiarono le autorità della provincia, portando qui la sede della prefettura e degli uffici provinciali. Fiuggi partecipò attivamente alla resistenza e la repressione tedesca colpì duramente di versi cittadini. La sede degli uffici provinciali rimase nella cittadina per un certo periodo anche nel dopoguerra. Sebbene la ricostruzione postbellica fosse stata rapida, la lenta ripresa dell’economia termale condizionò negativamente l’intero sviluppo economico di Fiuggi. Solo a partire dagli anni Sessanta la cittadina ernica cominciò a registrare un netto miglioramento.

Il centro storico

Il centro storico di Fiuggi conserva inalterata la fisionomia dei tempi più antichi. E costituito da due zone; la parte alta, ove forse sorgeva il castello, oggi occupata dalla chiesa principale, San Pietro, e da palazzetti nobiliari e burgensi. Questa zona è attraversata da due strade principali, di cui una, la via Processionale, sembra essere stata la più importante. La seconda zona, la più popolare che è posta ai lati del colle, è attraversata da una serie di piccole strade a girocollo e da altre a rampa, molto ripide.

Nell’insieme il centro storico è particolarmente suggestivo per l’intersecarsi delle strade, per la serie di piazzette (tipiche sono quelle di Mastro Giorgio e Piave), per la presenza di piccole abitazioni, decorate con la sola pietra, che mettono in mostra bifore del Duecento e del Trecento e qualche finestra rinascimentale.

E possibile individuare l’antico circuito delle mura che, probabilmente, era costituito da case fortificate. Si notano ancora alcuni torrioni circolari, costruiti nelle zone meno difese: le porte non esistono più, ne rimane traccia solo nei varchi. Fuori del centro storico si apre piazza Trento e Trieste, su cui si affaccia il Palazzo comunale, un palazzetto costruito negli anni Venti.

Nel centro storico si trova qualche bell’edificio come quello dei canonici, con portali a sesto acuto e finestre a stipiti di pietra. Interessante è anche Palazzo Falconi con interni settecenteschi di un certo pregio per decorazione ed arredamento.

Fra gli edifici religiosi la Chiesa di San Biagio, dedicata al santo patrono di Fiuggi, è la più nota; essa ha una struttura romanica, nascosta da una pesante cortina di intonaci; nell’interno si conservano un affresco del Trecento, attribuito a scuola giottesca, ed un dipinto del Cavalier d’Arpino.

La Collegiata di San Pietro, la principale di Fiuggi, fu eretta ex novo nel 1617 ed è ricca di decorazioni risalenti al Seicento ed al Settecento. Infine conserva un aspetto medioevale la Chiesa di Santo Stefano, le cui strutture romaniche sono ancora in bella vista.

Nel territorio sorgono altri edifici religiosi di rilievo (in alcuni casi sono rimasti purtroppo solo i ruderi) come la Chiesa di San Quinto, già dei benedettini di Subiaco, il Convento dei cappuccini, la Madonna della Stella, con un affresco di epoca moderna, legata ad una forte devozione popolare e ad una leggenda locale.

La città

La nuova città è sorta attorno alle fonti dell’acqua curativa e viene chiamata Fiuggi Fonte. In pratica questo insediamento si estende lungo la via Prenestina, oggi via Nuova Italia, che collega le due fonti, Bonifacio VIII e Anticolana, facendo capo a piazza Spada. Questo nuovo quartiere è sorto a partire dalla fine dell’Ottocento, ed era quasi del tutto separato dalla vecchia Anticoli; lo sviluppo urbano di questo dopoguerra ha allacciato i due centri, collegati dalla lunga serpentina di via Diaz. Oggi Fiuggi si presenta come un abitato unico. L’espansione urbanistica continua e Fiuggi si è allargata a macchia d’olio seguendo le direttrici principali: via Prenestina verso Acuto, la strada in direzione di Alatri e la provinciale per gli Altipiani. Ma ha anche saturato gli spazi intermedi. Oggi il verde del centro storico si sta riducendo notevolmente, a favore delle costruzioni private e soprattutto di quelle alberghiere. Le architetture presenti, radicalmente rinnovate in questo dopoguerra, sono le più diverse: “villini svizzeri” e case postmoderne sono mescolati a palazzi e case umbertini, liberty e moderni.

Il territorio

Fra i beni naturali della zona di Fiuggi è il già citato lago di Canterno (vedi Ferentino, frazione Porciano) posto ai margini meridionali del territorio comunale, il più grande lago carsico della regione. Si tratta di un invaso di recente formazione: risale infatti all’inizio dell’Ottocento quando una massa sempre più consistente di rocce, terra ed alberi ostruì un inghiottitoio di deflusso; da allora il lago si è svuotato diverse volte per cause naturali dovute al temporaneo cedimento del materiale di ostruzione. Oggi viene svuotato dall’azienda che utilizza le acque per una piccola centrale idroelettrica posta oltre la montagna di Porciano e collegata da un canale sotterraneo.

Il lago si apre in una vallata ricca di verde, delimitata dai prati di Fiuggi, da Trivigliano e da Torre Cajetani su tre lati e dal monte Porciano, che incombe sulle sponde dell’ultimo lato. Negli specchi d’acqua si elevano alcune isolette una volta utilizzate come capanni da pesca. Oggi è vietata la balneazione per motivi di sicurezza. Il laghetto è molto suggestivo per i colori al tramonto, per il panorama della conca; è il luogo deputato per le passeggiate e per la pesca.

Le montagne di Fiuggi, di natura carsica, oggi quasi del tutto abbandonate, un tempo erano coltivate e usate per il pascolo; per questo motivo erano stati costruiti laghi artificiali, come quello di Tefuci, oggi scomparso. La zona che precede la conca fiuggina è il regno della vite: si tratta dell’area dei Cesanese del Piglio, uno dei vini doc del territorio. La valle di Fiuggi è invece posta mediamente più in alto, circondata da una chiostro di monti ricchi di boschi di castagno, una volta molto estesi e con esemplari giganteschi, nei cui tronchi venivano costruite dai pastori piccole abitazioni invernali.

L’unica manifestazione folcloristica rimasta è la festa delle “stuzze” che si celebre ogni 2 febbraio. Durante la sera vengono accesi grandi falò, luminarie e cascate scintillanti per ricordare la festa del santo patrono Biagio, ma anche per commemorare un evento definito miracoloso. La sera del 2 febbraio 1298 infatti l’esercito papale che marciava alla volta di Anticoli occupata dai Colonna, vedendo le fiamme levarsi dal borgo, tornò su suoi passi. Quando gli abitanti si accorsero del pericolo scampato, attribuirono l’evento alla protezione di San Biagio. In realtà, secondo uno studioso locale, l’avvenimento è legato ad un equivoco in cui incorsero i comandanti delle truppe pontificie: visti i grandi falò accesi in onore del santo li scambiarono per un grande incendio e reputarono inutile proseguire.

La situazione economica della cittadina generalmente buona, dipende dalla stagione turistica. Fino ad ora, escludendo momenti specifici, stagionali o congiunturali, si è verificata una certa espansione del turismo, per cui le attività connesse hanno proliferato; si sono costruiti alberghi, si è dato vita ad attività al servizio del turismo termale. Fiuggi è così diventata uno dei punti di riferimento per tutta l’alta Ciociaria sia sul piano economico che per quello occupazionale, ma anche per gli spettacoli ed i divertimenti.

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