Il
Lunedì dell’Angelo a Colle S. Magno: un itinerario nella natura alla
scoperta di un’antica tradizione.
Le antiche comuni
origini di Colle S. Magno e Castrocielo hanno dato vita ad una singolare
e suggestiva tradizione che gli abitanti delle due Comunità celebrano
ogni anno nel giorno del Lunedì in Albis.
L’itinerario
qui proposto, sebbene possa essere percorso in ogni periodo dell’anno,
assume connotati assolutamente unici proprio nel giorno della Pasquetta.
La natura incantata di primavera, fatta di paesaggi e di panorami
mozzafiato, di verdissime vallate e di cime a tratti ancora candide, è
il superbo palcoscenico su cui gli abitanti di Colle e quelli di
Castrocielo si ritrovano annualmente nel sito dell’antica madrepatria:
la vetta del monte Asprano.
Ancor prima
dell’alba del predetto giorno da Castrocielo parte una Processione che
faticosamente ascende e finalmente conquista la cima della montagna. Il
percorso, estremamente diroccato, è costantemente allietato dai canti e
dagli inni alla Madonna che i tanti devoti intonano incuranti delle
fatiche del viaggio. La vallata che divide le balze verdeggianti del
monte Serrone e il versante di sud-est dell’Asprano, con i suoi dirupi
ed il suo aspetto selvaggio ancora oggi, diventa un enorme cassa
armonica nel continuo e confuso
riecheggiare delle voci festanti, e quasi trema, di tanto in tanto, del
fragore dello sparo che sempre accompagna il cammino verso il monte.
Da Colle S. Magno,
data la sua già elevata posizione, il sentiero che conduce in cima all’Asprano
è molto più agevole e corto rispetto a quello proveniente da
Castrocielo. Il fascino selvaggio dei paesaggi è però altrettanto
grande, e i panorami affondano nel cuore del massiccio del monte Cairo,
sulle cime erbose e tondeggianti del Cimarone a nord est, del Salere e
di monte Obacchelle a est, e di monte Occhio a nord, per digradare
lentamente fino a valle tra boschi di faggi, castagni, querce, carpini
ed elci.
Quando
ormai la processione da Castrocielo è giunta in cima, un’altra, da
Colle, intraprende l’ascesa del monte Asprano. La montagna sovrastante
Colle S. Magno è ormai piena di fedeli, turisti, escursionisti,
pellegrini e quanti, d’ogni dove giunti, non vogliono perdersi
l’emozionante attimo in cui le due Comunità si incontreranno. Ai loro
occhi Colle S. Magno appare con tutte le sue case, un nido di tetti, con
le sue strade, la sua piazza dagli alberi secolari. Tutt’intorno prati e
villette, e ancora oltre le varie frazioni con gli antichi casolari, le
aie, le cisterne.
Intanto, dal
campanile della magnifica Chiesa dedicata a S. Magno, il suono delle
campane si fonde con le note della banda musicale e l’atmosfera è quella
inconfondibile di una grandiosa festa. In qurantacinque minuti circa la
Processione proveniente da Colle guadagna la cima. La Comunità di
Castrocielo scende il sentiero di qualche metro, con la bella Immagine
della Madonna e lo stendardo, e i pochi istanti di attesa sembrano
minuti, ore.
Alla
vista dello stendardo in testa alla Processione proveniente da Colle
l’emozione dei presenti è palpabile, le rispettive bande suonano
all’impazzata, i fuochi d’artificio rimbombano assordanti. In pochi
attimi le due popolazioni si fondono, tornano ad essere l’antica unica
comunità del Monte Asprano.
In quest’attimo
supremo le due Immagini della Madonna vengono fatte inchinare l’una
verso l’altra quasi per scambiarsi un simbolico bacio. E’ il sigillo che
le due Comunità appongono sul loro sentimento di eterna e reciproca
fratellanza. E’ l’esempio e il messaggio che due piccoli Paesi, Colle S.
Magno e Castrocielo, lanciano a tutti i popoli del mondo all’inizio del
terzo millennio.
servizio di Antonio
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