Cassino e Montecassino

 

Provincia di Frosinone, abitanti 34.565, superficie Kmq 82,85, altitudine m.45

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CASSINO

 

I Cimiteri di Guerra

A Cassino e nei dintorni sono numerosi i cimiteri di quella guerra che ha ucciso migliaia e migliaia di soldati, oltre le vittime civili. A Cassino passava la Linea Gustav, fulcro della resistenza tedesca contro l’avanzata degli Alleati. Il martirio di Cassino è stato anche il martirio dei caduti di ogni fronte, di ogni nazionalità, di ogni fede. Il vero nemico non furono i Tedeschi o gli Americani, gli uni o gli altri a seconda da dove si considera il fronte bellico, il vero nemico fu la Guerra, fu l’insania umana, fu la belluina scoria che spesso inquina la mente e il sangue dell’uomo, fosse anche l’uomo della civiltà avanzata, fosse anche alle soglie giubilari del terzo millennio.

 

IL MONUMENTO ALLA PACE dello scultore clociaro Umberto Mastroianni può significare quel germe patogeno dell’odio e della belligeranza che, ferrigna granata, esplode, dilania, dirompe, dirocca, uccide, distrugge.

L’opera di Mastroianni prevedeva anche un parco attrezzato, con il Muro delle Nazioni, il Parco della Pace, spazi propri per ogni Paese in cui esprimere autonomamente un messaggio di pace. Ci si augura che l’opera possa essere completata secondo l’originario progetto dello scultore.

Il Monumento è alto undici metri, realizzato in acciaio nelle officine di Terni, pesante circa cento tonnellate. In posizione idonea, al fianco Sud di Rocca Janula, è visibile da gran parte della pianura di Cassino e in modo particolare dalle vie longitudinali della città. Collocato tra Cassino e Montecassino, sembra voler mantenere nel tempo il severo monito contro la guerra, a mano a mano che le macerie scompaiono sotto il manto nuovo della civiltà in cammino che copre le antiche ferite e i dolorosi lutti di guerra.

Per la distruzione subita, Cassino ha meritato la Medaglia d’oro e la investitura di Città Martire, inserita nell’Albo del Martirologio Italiano.

 

IL CIMITERO POLACCO è situato su Montecassino, verso Nord dell’Abbazia. Contiene 1.052 salme dell’undicesimo Corpo d’Armata polacco. L’arte ha cercato di ridare ampio respiro e serenità all’anima del soldato stroncato nell’ultimo palpito di vita da una raffica di fuoco. Un emiciclo di croci, un’ara ardente di ceri e profumata di fiori, un viale di accesso verdeggiato di cipressi austeri, due aquile marmoree a guardia e a custodia del sonno eterno dell’amico generoso soldato polacco.

 

 

IL CIMITERO INGLESE è situato sulla via per Sant’Angelo in Theodice, appena usciti dall’abitato di Cassino. Accoglie 4.255 salme, il grosso contributo dato dai Paesi del Commonwealth britannico alla causa della Grande Guerra. Fu inaugurato nel 1956. Elegante nell’architettura, raffinato nel gusto ornamentale, sobrio e castigato nelle linee di una geometria essenziale. La cura del limpido specchio d’acqua e dello smalto verde che disegna i giardini dà un senso di viva presenza alle anime dei soldati sepolti.

 

IL CIMITERO GERMANICO è a Nord di Cassino, nella frazione Caira, a Colle Marino. Accoglie ben 20.035 salme di soldati che combatterono la Seconda Guerra Mondiale sotto la bandiera tedesca, caduti nell’Italia Meridionale, da Cassino fino a Frosinone, a Pescara, Lecce, Reggio Calabria, esclusa la Sicilia. Il Cimitero fu iniziato nel 1959 dall’architetto Tischler e terminato dal Prof. Offemberg. E’ un monumento realizzato in simbiosi con la natura, quasi a ritrovare una comunanza tra gli uomini nella vegetazione: croci austere piantate a circolo su un anfiteatro circolare convesso; un linguaggio architettonico essenziale; all’ingresso due figure umane, un essenziale; all’ingresso due figure umane, un uomo e una donna, dall’espressione desolata che meditano sulla tragedia dell’umano dolore. Una collina verde semiartificiale tra colline verdi naturali: un simbolo di umana riconciliazione nell’universalità della natura. I figli che nasceranno da quell’uomo e da quella donna, nel messaggio del monumento, non sian presi dal furore della guerra e non abbiano a far piangere un altro padre e un’altra madre!

 

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